giovedì 2 febbraio 2012

Antoni Gaudí e La Sagrada Familia

"A coloro i quali domandavano quando sarebbero terminati i lavori della Sagrada Familia, rispondevo: Il mio cliente non ha alcuna fretta. Dio ha tutto il tempo del mondo" -  Antoni Gaudì.


Antoni Gaudì, nato a Reus nel 1852, massimo esponente del Modernismo, è considerato l'artista spagnolo più importante del XX secolo. Ebbe una formazione eclettica e fortemente improntata dalla cultura tecnico-artigiana della sua famiglia. Grande sperimentatore, Gaudì ama utilizzare forme e materiali diversi senza mai ripetersi nelle sue opere. Si appassiona a tutti i tipi di costruzione: palazzi, case, chiese, scuole, monumenti e giardini senza tralasciare alcun dettaglio, disegnando anche mobili, pavimenti, lampade e vetrine. Proprio una vetrina decise della sua fortuna: una vetrina studiata per un negozio di guanti che attirò l'attenzione del ricco industriale tessile Eusebi Güell che divenne suo cliente e futuro mecenate. Tra le tante opere gli commissionò la costruzione del Palacio Güell (1886-1888), senza dubbio, a quell'epoca, la residenza più moderna e raffinata di Barcellona che unisce confort e praticità nella continua ricerca di un habitat a misura d'uomo. Le sue opere, difficilmente classificabili, caratterizzate da ingegno costruttivo e funzionalità, sono materia viva, pura energia e possono essere profondamente comprese solo considerando la vitalità commerciale, economica e culturale della Barcellona a cavallo tra Otto e Novecento. Gaudì non segue nessuna corrente a lui contemporanea e crea uno stile personale nell'assoluta convinzione che originalità significa ritornare alle origini. La Sagrada Familia gli viene commissionata all'età di 31 anni e vi si dedica sino alla fine della sua vita, avvenuta nel 1926 a seguito di un incidente. Antoni Gaudì è sepolto all'interno della Sagrada Familia e, come attesta l'ingegnere Ziranu, la presenza dello spirito del grande architetto pervade lo spazio e l'animo di chi ancor oggi vi lavora. Nel 1984 alcune sue opere vengono dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO e nel 2002 con “L'Anno Internazionale di Gaudì” si celebra il 150° anniversario della sua nascita.

E' considerata uno dei simboli di Barcellona, quella a cui Gaudì ha dedicato l'ultima parte della sua vita, e in cui ha voluto esprimere tutta la sua arte. Infatti, all'apertura dei cantieri della chiesa (1883) Gaudì vi installò il suo studio e vi si stabilì. Dopo la morte dell'architetto catalano (1926) i lavori continuarono, ma dovettero interrompersi durante la Guerra Civile Spagnola. La costruzione riprese nel 1952, ma sotto la guida di un altro architetto, che cambiò il progetto originale, andato perso a causa di un bombardamento durante la guerra civile. Gaudì aveva previsto la realizzazione di tre facciate, dedicate rispettivamente alla nascita, crocifissione e resurrezione di Gesù, sette navate e diciotto torri che dovevano rappresentare Cristo, i dodici Apostoli, i quattro Evangelisti e la Vergine Maria. Oggi la Sagrada Familia è formata da due facciate (Natività e Crocifissione), dai fianchi, parte dell'abside e del transetto sinistro; il tetto, invece, manca completamente (il completamento era previsto per il 2007). L'unica facciata terminata da Gaudì è quella della Natività, decorata da gruppi scultorei raffiguranti la nascita di Gesù, e da elementi naturalistici. Gaudì infatti riproduce piante, fiori, nuvole e stalattiti di ghiaccio sulla pietra. La facciata della Crocifissione, inaugurata nel 2000, è stata realizzata dall'architetto Subirachs, che ha saputo sintetizzare le proprie idee e quelle di Gaudì, adottando, però, uno stile più moderno e meno imponente. La costruzione avanza a ritmi lentissimi a causa dei costi elevati, in quanto viene realizzata unicamente grazie alle offerte dei fedeli. Per questo motivo bisognerà attendere almeno mezzo secolo prima di vedere la Sagrada Familia completata. Oggi il cantiere è diventato un'attrazione turistica, grazie alle alte torri, dalle quali si può godere un'ottima vista di Barcellona, e grazie al museo posto vicino al cantiere, dove vengono mostrate ai visitatori le varie fasi della costruzione della chiesa.

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