mercoledì 2 gennaio 2013

Rembrandt Harmenszoon van Rijn

 " Un quadro è finito quando l'artista dice che è finito "  -  Rembrandt.

Rembrandt nacque a Leida nel 1606, ottavo figlio di un mugnaio, Rembrandt van Rijn, ma è sempre stato considerato un pittore di Amsterdam (che in quegli anni  era all'apice della sua potenza commerciale) dove si trasferì nel 1631 e dove sposò Saskia, la figlia di un noto commerciante d'arte. Di sicuro Rembrandt è  considerato il più grande pittore d’Olanda e tra i più grandi di tutti i tempi. La sua peculiarità oltre che per la maestria pittorica sta nel fatto che ci ha lasciato, come mai altri pittori, moltissimi autoritratti (tra cui quello sopra riportato) che documentano le diverse fasi della sua vita.  Tramite la scuola di Utrecht e il suo maestro Lastman apprese la lezione di un altro genio, l'italiano Caravaggio. Nei ritratti del pittore si notano differenti abiti, espressioni, pose ed accessori e uno sguardo acuto che sembra guizzare magicamente al di fuori del quadro. Rembrandt era così, superbo ed ambizioso, alla ricerca di fama e di gloria, in perenne competizione con i suoi maestri, come il celebre pittore Pieter Lastamn, presso cui condusse un breve tirocinio ad Amsterdam, nel 1624. 

Più di tutte però era la figura e la celebrità del “principe dei pittori e pittore dei principi” ad ossessionarlo, l’idolo della generazione precedente: Pieter Paul Rubens. Rembrandt decise di dedicarsi alla pittura pochi mesi dopo la sua iscrizione all’università di Leida, che lasciò per la bottega del pittore Isaac von Swanenburg nel 1620. Nei primi anni della carriera come artista in proprio la sua fama crebbe rapidamente, soprattutto nell’arte dell’acquaforte e del disegno.  Il primo  periodo di  Amsterdam è anche quello della prima consacrazione del pittore. A quest'ultimo seguì però un periodo denso di disgrazie per la vita dell'artista: nel 1642 morì la moglie Saskia, due anni dopo la nascita di Titus, ultimo ed unico dei molti figli dei coniugi che arriverà all’età adulta. E’ la governante Geertje Dircx a prendersi cura di Rembrandt e dei suoi figli in questo delicato periodo, diventandone infine la convivente anche sentimentale  (come la moglie Saskia, anche Geertje Dircx fu ritratta più volte dall’artista). 
Infine nel 1649 Rembrandt trovò una nuova compagna, Hendrickje Stoffels che fu con lui negli ultimi anni di vita. La fortuna verso gli ultimi anni della sua vita voltò definitivamente le spalle all'artista. Non riusciva più a vendere i suoi quadri tanto che nel 1656 i suoi creditori vendettero la sua casa e misero all'asta la sua straordinaria collezione. Solo grazie all'aiuto della sua ultima compagna Hendrickje e diel figlio Titus, Rembrandt si salvò dalla completa rovina, entrando ufficialmente come impiegato nella loro ditta per il commercio di oggetti d’arte. Il questo modo l'artista poté creare i suoi ultimi capolavori. La scomparsa, nel 1662 di Hendrickje, e quella di Titus, poco dopo essersi sposato nel 1668, sono i colpi decisivi a una vita già tanto travagliata. Nel 1669 Rembrandt si spense nella più assoluta povertà. Gli rimanevano solo i suoi strumenti. La caratteristica principale delle opere di Rembrandt è la cromaticità e l'uso sapiente della luce. La sua produzione in genere viene suddivisa in quattro periodi: quello di Leida (1625-1631) che risente delle influenze dei Carracci e del Caravaggio (Ritratto di Nicolaes Ruts, 1631); il primo periodo di Amsterdam (1632-1639) (Lezione di anatomia del dottor Tulp, 1632, Autoritratto con Saskia, 1634); 
il secondo periodo di Amsterdam (Ronda di notte, 1642, con la luce che proviene dal fondo oscuro); il terzo periodo di Amsterdam (1651-1669), con ritratti, autoritratti e la Sposa ebrea (1665). Numerose sono anche le sue opere grafiche. I lutti  della sua vita provocarono una successiva crescente interiorizzazione dell'artista. Ciò, unito al distacco dal convenzionale e dalle forme classiche, lo proiettò verso un'espressione della pittura del tutto moderna, ma che purtroppo non incontrando i gusti del tempo gli creò notevoli disagi economici visto che come si è detto morì solo e povero. Notevoli tra le sue produzioni sono anche Sansone accecato dai filistei, 1636; Cristo e l'adultera, 1644; I pellegrini di Emmaus, 1648; Giovane che si bagna in un ruscello, 1655; Autoritratto col bastone, 1658.

Nessun commento:

Posta un commento